Pomi d’ottone e manici di scopa[1]
Chi non vorrebbe possedere una scopa magica con la quale svolazzare allegramente qua e là? Oppure una bacchetta magica capace di realizzare ogni desiderio?
Lo so, sono fantasie da letteratura per l’infanzia! Ma … se fosse realizzabile? Se bastassero alcune paroline dette nel modo giusto, oppure un potente amuleto in tasca per risolvere ogni problema? Quanti sedicenti maghi, santoni e guru offrono una simile facile panacea? A caro prezzo, s’intende, ma infine stiamo parlando della felicità!
Nell’ambito del benessere le cose non sono diverse: io posso essere miracolosamente guarito e posso perfino operare sugli altri lo stesso miracolo. Come può avvenire questo? Il guru di turno ha certamente ricevuto l’illuminazione da una qualche entità superiore, probabilmente aliena; io non ho ancora incontrato nessun disco volante ma, grazie alla magnanimità dell’Eletto (ed al denaro a mia disposizione), posso ricevere gli effetti benefici del suo potere racchiusi in un oggetto plasmato e reso magico dall’Eletto in persona, un amuleto che mi proteggerà da ogni male o un talismano che attirerà su di me esattamente il bene che desidero, come l’amore o il denaro.
La questione non è tanto chi offre: s’ha da campare ed il concetto di onestà è spesso soggettivo; la questione è chi acquista e soprattutto perché. Abbattuto il confine tra realtà e fantasia, i problemi della vita quotidiana riescono a portare ad un così basso livello energetico che si è preda di ogni ciarlatano che affermi di volerci mettere a parte del suo infinito “potere”. Non a caso, cercare su Google la parola “amuleto” porta a più di nove milioni di risultati.
Il “basso livello energetico”: come può verificarsi? Parliamo sempre di “equilibrio” nell’ambito del benessere; questo equilibrio non è altro che avere i tre livelli della nostra esistenza (fisico, mentale ed emozionale) proporzionati fra di loro in modo tale che nessuno di essi fagociti l’altro. Ci saranno quindi individui che daranno uno spazio maggiore ad esempio alle emozioni, ma comunque non dimenticheranno di avere un corpo da curare ed onorare ed una mente raziocinante a cui di tanto in tanto prestare ascolto. Nel momento in cui l’equilibrio si rompe, uno dei tre elementi finisce con l’avere la totale prevalenza sugli altri, o al contrario finisce con l’essere del tutto obliato; all’individuo mancherà una parte di se stesso e, come un tavolo con un piede rotto, finirà con lo sfracellarsi metaforicamente al suolo. A quel punto, basta poco per consegnare il malcapitato nelle grinfie del furbacchione di turno: basta che il poveretto si convinca che per rialzarsi può esistere una strada veloce e di tutto riposo ed ecco che arriva l’oggetto magico risolutore dei guai. Inutile soffermarsi sui risultati, nella migliore delle ipotesi assolutamente nulli.
Un altro aspetto da prendere in considerazione è l’oggetto di potere per il bene altrui: la bacchetta magica con la quale il fortunato possessore può operare ogni bene verso il prossimo, guarendo malattie e scacciando negatività. E quando parlo di “bacchetta magica” non mi riferisco solo ad oggetti materiali, ma anche e soprattutto alle varie pratiche di benessere vissute non come una crescita del proprio Sé interiore e quindi una ricostruzione dell’equilibrio di cui sopra, ma come una serie di gesti, suoni, rituali da praticare senza la reale comprensione della loro azione “scientifica”, in modo ottuso, fino a trovarsi invischiati in qualcosa che, se non è cieco fanatismo, ci va comunque molto vicino.
Un serio professionista del benessere non “prescriverà” mai rimedi senza fornire per essi una spiegazione scientifica, non dirà mai “prendi questo (o “fai questo”) perché te lo dico io senza discutere”. Un serio operatore del benessere si metterà al fianco di chi ha perduto l’equilibrio, spiegandogli come fare per rimettersi in piedi e camminare con le proprie gambe, dando i consigli giusti affinché non si cada una seconda volta.
I pomi d’ottone capaci di teletrasportare il letto in ogni dove o le scope magiche per voli liberi in solitaria, infine, non fanno assolutamente parte del bagaglio culturale di un serio operatore del benessere: li lasciamo ben volentieri alle fantasie dei bambini e ad un piccolo capolavoro cinematografico.
[1] “Pomi d’ottone e manici di scopa” è il titolo di un simpatico film della Disney, uscito in Italia nel 1972, il cui personaggio principale è una apprendista strega che, dopo una serie di avventure vissute con tre bambini, un sedicente mago (in realtà un ciarlatano) ed una serie di animali umanizzati, comprende di non essere portata per la stregoneria; il tutto ambientato in Inghilterra all’inizio della seconda guerra mondiale.