I suoi rimedi sono basati, secondo l'uso del tempo, sulla dottrina dei temperamenti, sul caldo e sul freddo, sull'umido e il secco e sul loro bilanciamento, in eccesso o in difetto per riequilibrare gli umori causa del disturbo.
Molti ancora oggi vengono usati nella fitoterapia contemporanea; ad esempio, per la cefalea e il mal di stomaco Ildegarda suggerisce la mentuccia, dove la fìtoterapia moderna adopera la menta; contro la nausea suggerisce il cumino, ancora oggi usato; per la tosse e il raffreddore trova efficace il tanaceto e, in caso di epistassi, l'aneto e l'achillea millefoglie, erbe similmente adoperate ai giorni nostri.
Ildegarda scrive anche di cristalloterapia; consapevole che pure nelle pietre risiede la viriditas, e attribuisce alle diverse pietre i loro poteri curativi. Dedica alle pietre un'opera specifica (il De Lapidarum) e suggerisce diversi modi per utilizzarne i benefici effetti, indossandole o variamente preparandole.
Ad esempio, ai mentitori e alle persone inclini alla collera per guarire suggerisce di tenere in bocca un diamante; il topazio, invece, messo in una bevanda, neutralizza qualsiasi veleno; la perla, sciolta in poche gocce d'aceto, ingerita, è efficace contro il mal di testa; l'ametista, strofinata sulle zone interessate, elimina le macchie dal viso.
Per il dolore al cuore è opportuno mettere una pietra di diaspro freddo sul petto fino a quando il calore del corpo non lo abbia riscaldato, poi toglierla e lasciarla raffreddare ancora, ripetendo il trattamento sino a quando non si riscontra il miglioramento; per i sogni agitati e gli incubi, invece, suggerisce di tenere la pietra di diaspro accanto a sé mentre si dorme: la sua energia favorirà la serenità del sonno.
E per gli occhi dolenti, Ildegarda consiglia di mettere un topazio a bagno nel vino per tre giorni e tre notti e poi, prima d' andare a dormire, di appoggiare la pietra bagnata di vino sugli occhi. Anche nel terreno della cristalloterapia, come in quello fitoterapico, Ildegarda mostra la sua capacità di intuizione, comprensione del linguaggio simbolico e delle energie, unita ad una attenta osservazione degli effetti dei rimedi.
Ildegarda che fu unica, irripetibile, profetessa e musicista (probabilmente la prima donna musicista della storia cristiana), mistica e donna di potere, visionaria, filosofa e donna di medicina, scienziata e poetessa, umile e famosa in tutta Europa, anticonformista, instancabile organizzatrice e donna dalla salute fragilissima, aristocratica confidente di papa e imperatori e fiera sostenitrice della vicinanza al popolo. Ildegarda che nelle sue visoni incontrava Sophia, la sapienza divina femminile, e da essa ispirata diede forma ad una descrizione dell'universo, del mondo e dell'uomo pervasi da un'armonia e una bellezza profonde. Ildegarda che seppe essere delicata, autorevole, concreta, accogliente, ispirata, coraggiosa e paziente.
Molti ancora oggi vengono usati nella fitoterapia contemporanea; ad esempio, per la cefalea e il mal di stomaco Ildegarda suggerisce la mentuccia, dove la fìtoterapia moderna adopera la menta; contro la nausea suggerisce il cumino, ancora oggi usato; per la tosse e il raffreddore trova efficace il tanaceto e, in caso di epistassi, l'aneto e l'achillea millefoglie, erbe similmente adoperate ai giorni nostri.
Ildegarda scrive anche di cristalloterapia; consapevole che pure nelle pietre risiede la viriditas, e attribuisce alle diverse pietre i loro poteri curativi. Dedica alle pietre un'opera specifica (il De Lapidarum) e suggerisce diversi modi per utilizzarne i benefici effetti, indossandole o variamente preparandole.
Ad esempio, ai mentitori e alle persone inclini alla collera per guarire suggerisce di tenere in bocca un diamante; il topazio, invece, messo in una bevanda, neutralizza qualsiasi veleno; la perla, sciolta in poche gocce d'aceto, ingerita, è efficace contro il mal di testa; l'ametista, strofinata sulle zone interessate, elimina le macchie dal viso.
Per il dolore al cuore è opportuno mettere una pietra di diaspro freddo sul petto fino a quando il calore del corpo non lo abbia riscaldato, poi toglierla e lasciarla raffreddare ancora, ripetendo il trattamento sino a quando non si riscontra il miglioramento; per i sogni agitati e gli incubi, invece, suggerisce di tenere la pietra di diaspro accanto a sé mentre si dorme: la sua energia favorirà la serenità del sonno.
E per gli occhi dolenti, Ildegarda consiglia di mettere un topazio a bagno nel vino per tre giorni e tre notti e poi, prima d' andare a dormire, di appoggiare la pietra bagnata di vino sugli occhi. Anche nel terreno della cristalloterapia, come in quello fitoterapico, Ildegarda mostra la sua capacità di intuizione, comprensione del linguaggio simbolico e delle energie, unita ad una attenta osservazione degli effetti dei rimedi.
Ildegarda che fu unica, irripetibile, profetessa e musicista (probabilmente la prima donna musicista della storia cristiana), mistica e donna di potere, visionaria, filosofa e donna di medicina, scienziata e poetessa, umile e famosa in tutta Europa, anticonformista, instancabile organizzatrice e donna dalla salute fragilissima, aristocratica confidente di papa e imperatori e fiera sostenitrice della vicinanza al popolo. Ildegarda che nelle sue visoni incontrava Sophia, la sapienza divina femminile, e da essa ispirata diede forma ad una descrizione dell'universo, del mondo e dell'uomo pervasi da un'armonia e una bellezza profonde. Ildegarda che seppe essere delicata, autorevole, concreta, accogliente, ispirata, coraggiosa e paziente.